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Toyo Ito
 

da DOMUS n°800 Gennaio 1998
 
 

L'immagine dell'architettura nell'era dell'elettronica
Sulla funzionalità del corpo organico si è posata la pellicola di un corpo elettronico,
che sta per generare nuove percezioni. Dobbiamo dare al software design
dell'ambiente che ci circonda la stessa importanza che l'ambiente costruito reale ha:
spazio e tempo sono destinati a produrre nuove modalità di percezione della realtà.

L'architettura nell'era dell'elettronica è la raffigurazione del turbine dell'informazione
Da sempre il corpo umano è legato alla natura in quanto entità in cui circolano acqua e aria.
Oggi l'uomo è attrezzato anche di un corpo elettronico in cui circola l'informazione
e con quest'altro suo corpo è legato al mondo attraverso la rete dell'informazione.
Questo corpo virtuale costituito dal flusso degli elettroni sta drasticamente cambiando
il modo di comunicare all'interno della famiglia e della comunità, mentre il corpo primitivo
in cui circolano acqua e aria anela ancora alla bellezza della luce e del vento.
Per l'uomo moderno la grande sfida è quella d'integrare questi due corpi.
La stessa cosa si può dire dell'architettura dei nostri giorni.
L'architettura è sempre stata legata alla natura attraverso la raffigurazione dei movimenti
che si producono nel'acqua e nell'aria.
Il problema, ora, è integrare lo spazio virtuale legato al mondo attraverso la rete informatica.
Lo spazio che li integrerà sarà probabilmente uno spazio elettronico biomorfo.
Perchè, così come la figura di un corpo vivente rappresenta il luogo dei movimenti
dell'aria e dell'acqua, lo spazio virtuale sarà verosimilmente considerato luogo
delle attività umane inserite nel flusso degli elettroni.

L'architettura nell'era dell'elettronica è una forma estesa di abito mediale
Negli anni Sessanta Marshall McLuhan affermò che i nostri abiti e le nostre case
sono l'estensione della nostra pelle.
Fin dall'antichità l'architettura è stata un mezzo per adattare l'uomo all'ambiente naturale.
L'architettura contemporanea deve essere, in più, un mezzo per adattare l'uomo all'ambiente
dell'informazione.
Oggi l'architettura deve essere un abito mediale.
Quando è avvolto dall'abito meccanico chiamato automobile, l'uomo gode dell'estensione
del proprio corpo fisico.
Quando è avvolto dall'abito mediale gode dell'estensione del proprio cervello.
Nel turbine dell'informazione l'uomo si nutre liberamente dell'informazione stessa, controlla
il mondo esterno e si rivolge ad esso, non rivestito da un'armatura, ma indossando leggeri
e flessibili panni mediali che sono la raffigurazione del turbine informatico.
L'uomo così rivestito è un tarzan nella foresta dei media!

L'architettura nell'era dell'elettronica è un deposito di media
Si è chiuso il sipario sull'epoca in cui musei, biblioteche e teatri ostentavano orgogliosamente
la loro unicità, il loro essere depositi di archetipi.
I quadri appesi alle pareti e i libri di carta non sono più presenze assolute.
Attraverso i media elettronici sono diventati qualcosa di relativo.
I media tradizionali, quali i quadri, i libri, i film, avranno in futuro un rango pari a quello
dei media elettronici -Cd, Cd-Rom e videotape.
La gente userà i due tipi di media i maniera complementare.
La possibilità di fruire dei quadri e dei libri attraverso i media elettronici sicuramente
distruggerà la forma attuale dei musei e delle biblioteche.
Essi verrano fusi in un unicum e non ci saranno più confinifra un museo, una galleria d'arte,
una libreria o un teatro.
Musei e biblioteche dovranno essere ricostruiti come mediateche.
Ci saranno depositi dove media di diversi tipi si troveranno a disposizione dei fruitori
e depositi di cultura che offriranno altre e diverse funzioni culturali.
Questa nuova forma di edificio pubblico-deposito non dovrebbe essere una presenza simbolica
nel contesto di una piazza, come spesso è stata finora, ma dovrebbe piuttosto essere situata
nei pressi di una stazione ferroviaria e aperta fino a mezzanotte per servire
il pubblico nella vita di tutti i giorni.

L'architettura nell'era dell'elettronica cambia il concetto di barriera
Nella società attuale vari tipi di barriere definiscono la forma dell'architettura.
Non si tratta solo delle barriere fra la gente sana e gli anziani o gli handicappati.
Una grande barriera esiste anche fra chi possiede o amministra un edificio e i suoi fuitori,
fra gli spazi pubblici e gli spazi privati, fra la libreria e il museo, fra la madrelingua e
una lingua straniera e fra media diversi come le immagini e la stampa.
Lo sviluppo dei media elettronici può far sparire queste barriere una dopo l'altra.
L'affermarsi del personal computer sta cambiando radicalmente il nostro modo di comunicare.
I sistemi educativi e sociali, finora rigidamente definiti dai media tradizionali
quali la carta stampata e la pittura, dovranno essere drasticamente riformati.
In futuro la distinzione tra i sensi fisici- vista,udito,odorato,gusto,tatto-potrebbe perdere
significato poichè lo sviluppo dei media elettronici produrrà segnali che raggiungeranno
direttamente il cervello o il sistema nervoso, evitando la dipendenza da organi come
gli occhi, le orecchie o il naso.
Nel campo dell'automobile l'avvento della guida assistita cambia il concetto di carta topografica.
Il guidatore è costantemente informato della posizione in cui si trova ed è condotto a destinazione
dal satellite.
Non ha più bisogno di consultare la carta topografica, ma è immerso in uno spazio virtuale
che si chiama carta topografica.
Questo sistema può essere usato anche per guidare l'uomo negli spazi urbani o architettonici.
L'architettura nell'era dell'elettronica cambierà probabilmente in modo radicale la nostra visione
dell'uomo sano rispetto all'uomo handicappato, dell'amministratore rispetto al fruitore,
degli spazi pubblici rispetto agli spazi privati.

L'architettura nell'era dell'elettronica è un'architettura che progetta il tempo
Il processo progettuale cambia con l'introduzione del computer.
Questo non significa semplicemente che il disegno tracciato a matita su carta viene sostituito
dalle immagini che apaiono sul monitor.
Nel momento progettuale si può costruire un edificio virtuale e si può sperimentarlo.
Successivamente si sperimenta un altro edificio fisicamente esistente.
Il processo di passare dall'architettura virtuale all'architettura fisica è continuo.
Questi due tipi di architettura si sovrappongono e procedono simultaneamente.
Alla fine emergerà l'edificio fisico.
A quel punto, comunque, ci sarà ancora un altro spazio virtuale creato dai media elettronici.
Anche quando l'edificio fisico è completato, la sua architettura può continuare a essere modificata
con l'evolversi di nuovi media.
Così non ci sarà fine alle nostre esperienze spaziali, poichè nella nostra esperienza gli spazi reali
e gli spazi virtuali si sovrappongono.
Il progetto architettonico non si riferirà soltanto al tradizionale progetto hardware
ma anche a un più flessibile progetto software che include i programmi architettonici.
Potremo progettare il tempo così come progettiamo lo spazio.